Skabadip is back

 
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Nagel Market - "Supernova"  
(Mini CD - autoprodotto - Italia, 2003)


Nagel Market è una nuova formazione di skacore/softcore per autodefinizione all’interno del logo e che per suonare detto genere si avvale, oltre che della ritmica di prassi, di tromba e trombone.
E se la prima traccia di questo CD intitolta “Alibabà” è effettivamente un ska core, la seconda, intitolata “Marylin Monroe Song” è un particolare ska/ska core in cui prevale decisamente lo ska, non è un caso che sia quella che mi è piaciuta di più.
A metà tra hard core e bello ska medio tempo è, invece, la traccia che dà il titolo al disco dei Nagel Market, anch’essa dotata di buona originalità che è una caratteristica che condivide con un’altra traccia ancora più divertente intitolata “Sk8ing”.
Interessante anche la canzone che chiude l’album “Cappotting” in cui Nigel Market si concedono oltre allo ska core anche al reggae passando dall’italiano al francese e cambiando ritmi una miriade di volte.
Concludendo, i Nigel Market sono senz’altro un’altra formazione italiana che non può non suscitare interesse ed il loro “Supernova” è un mini album curato e dai suoni giusti. Collezionabile e divertente.

Sergio Rallo




 
 
 

The Neurodisney Band - "Demo CD"  
(Demo CD - autoprodotto - Italia, 2001)


Simpatica copertina ispirata a quelle della Two Tone.La follia del Two Tone è, poi, nella musica dei Neurodiney che suonano uno Ska agitato, un po’ troppo pestato e punkettoso per i miei gusti.
I Neurodisney band non sono precisissimi, pecca che pagano maggiormente riempiendo di stacchi e cambi di ritmi le loro canzoni.
Scarsino è il cantante che non capisco se è senza voce, se è stato registrato male, o semplicemente se non canta nel microfono.
Simpatica la cover “Cannabis" degli Ska P di cui non conosco l’originale ma di cui certo condivido il messaggio.
Delle 4 tracce del CD l’ultima “Mambo Vaccanze" (tra ska, disco-funky e casini vari) non giustifica i 6 minuti e passa della sua durata anche se l’idea non sarebbe male.

Sergio Rallo




 
 
 

New York Ska-Jazz Ensemble - "Get This"  
(CD - Moon Ska/Grover - 1998)


Rieccoli, madre di Dio! Riecco la dimostrazione che se il Jazz vuole uscire dai locali dove la gente sta ferma ad ascoltarlo come se fosse musica classica o ricominciare a scalare le classifiche come negli anni '40 e '50 non ha altro da fare che affidarsi a questa Ensemble.
I nuovayorchesi, in questo 3° long playing ci riempiono, ma non stancano, di ottimi Ska strumentali, "Arachnid", "Buttah", "Get This" e un entusiasmante "Mood Indingo". Sarà un caso, ma in certi pezzi si sente una buona influenza degli Scofflaws, come in "Call Me" (cantato) e nello strumentale "Tilt-A-Whirl". Mentre le performance vocali di Caz Gardiner in "See Saw" (Soul) e "Comes Love" (Jazz) sono una piacevolissima dimostrazione di come uno stesso monotono ritmo, possa cambiare, ad ogni traccia, atmosfera e colore.
Molto graditi poi sono il Rocksteady "Moby Dick" e il Calypso/Mento "Morningside" con splendidi solo di questa N.Y.S.J.E. che, al solito, registra in presa diretta e dal vivo è dinamite pura!
Questo loro nuovo "Get This" contiene 14 brani per 50 minuti di musica Jazz da ballare Cool & Easy!

Sergio Rallo




 
 
 

New York Ska-Jazz Ensemble - "Live In Europe"  
(CD - Grover Records - Germania, 2000)


Un po’ live, la musica dei NYSJE lo è sempre stata visto che i bellissimi tre cd che precedono "Live In Europe" ( "NYSJE", ’95, "Low Blow", ‘96 e "Get This" ‘98) sono stati registrati sempre in presa diretta.E’ ovvio, però, che per un gruppo "jazz", prima che "ska", qual’è NYSJE, la "realizzazione" massima è il concerto dal vivo nel quale l’improvvisazione e l’umore del momento decidono tempi e note.
La musica suonata dai bravissimi Reiter (ten.sax e flauto), Faulkner (trombone) e Johnnathan (sì, con 2 enne) Mc Cain (batteria e voce) durante le loro scorribande degli ultimi 3 anni per il Vecchio Continente è, se possibile, ancora più coinvolgente ed immediata.
I 10 brani del disco, (4 registrati al Tenax Firenze), comprendono pure una canzone inedita registrata in studio nel ’97 con Vic Ruggiero (Slackers) alla chitarra dal titolo "Time of Day" molto carina anche se, avendola sentita suonare allo splendido concerto del 14 aprile al Bloom, avrei maggiormente gradito la sua versione live.
Gli altri 9 brani ("Time Of Day" apre il CD) fanno parte del solidissimo curriculum vitae del gruppo: le 3 cover "I Mean You", "Harlem Nocturne", quest’ultima in una differente e pregevole versione meno rocksteady di quella del disco d’esordio e molto più reggae grazie all’uso peculiare della tastiera, diversa linea di basso ed inspirata conclusione solistica del bravissimo e simpatico Fred Reiter, e "More Whisky" sono seguite dai brani originali della formazione "niuiorchese" "Don Tojo" e l’esaltante "Elegy" in cui veramente entusiasmanti sono le prestazioni di Reiter al flauto traverso e di Faulkner al trombone che "viaggiano" su un dub di notevole forza evocativa/contemplativa. Cuccatevi la conclusione: ruggito di trombone da una parte e squillo di flauto che risponde dall’altra, improvvisando fino allo sfumare.
Al concerto del Bloom, Cary Brown, l’originale tastierista, non c’era, (sostituito da un altrettanto valido musicista nero, dall'aspetto, consono, rasta/70's e dal tocco perfetto) ma lo possiamo ascoltare ed apprezzare al piano nella sua "Thilt - a - Whirl" mentre si destreggia nel solo.
Chiude il Cd il feroce strumentale scritto da Reiter dal titolo "Low Blow" per gli ultimi 3:58 di musica ska a 24 Karati e jazz al 100%.
Ultime note che possono interessare: non in tutti i brani c’è il chitarrista Devon James (degli Skatalites), come non in tutti c’è il basso di Victor Rice (Scofflows), egregiamente sostituito da uno – prima d’ora - sconosciuto Sheldon Gregg il quale si spera venga acquisito stabilmente in quello stesso mondo dei migliori strumentisti ska nel quale fermamente si stagliano i talenti di Mc Cain & amici.
Per chi ha uno stereo con modalità d’ascolto per genere regoli l’impianto per il jazz, pompi un po’ il basso e si goda lo spettacolo!

Sergio Rallo




 
 
 

New York Ska-Jazz Ensemble - "Minor Moods"  
(CD - Produzioni Alternative - Italia, 2002)


Il quinto disco della più famosa ed apprezzata band di ska/jazz del mondo, ovvero “Minor Moods" dei NYSJE, possiede tre rilevanti novità rispetto ai precedenti album del gruppo.
La prima è che è stato distribuito da un’etichetta italiana in anteprima mondiale proprio qui da noi, fatto che la dice lunga sull’affetto della band di Freddie “Rocksteady" Reiter per la nostra nazione che, in effetti, li ricambia costantemente con un pubblico particolarmente caldo ovunque abbiano suonato e suonino.
La seconda è che al trombone, in qualità di trombonista di ruolo e come hanno apprezzato i fan all’ultimo tour europeo del gruppo, c’è Mr TBone (Africa Unite, Bluebeaters, Jamaican Liberation Orchestra) la cui bravura è stata premiata ed implicitamente riconosciuta proprio da un musicista di enorme esperienza come Freddie che l’ha voluto nel suo gruppo dopo averlo sentito suonare con la sua Jamaican Liberation Orchestra.
La terza, infine, è che alla batteria non compare più Mc Cain ma un eccellente Yao Dinizulu che non ne fa sentire la mancanza.
Detto ciò, “Minor Moods" è decisamente quanto di meglio un fan del gruppo si possa aspettare: 13 tracce di ska, reggae e rocksteady suonate e registrate con la passione e lo swing tipico delle migliori ensamble del jazz.
Come i migliori jazzisti e come loro costante abitudine, i NYSJE propongono innanzitutto alcune cover ricercate come “Nardis" di Miles Davis, che diventa un soave rocksteady/reggae veramente cool e come la coinvolgente versione di “Bemsha Swing" nella quale la splendida melodia scritta da Monk si trasforma in un veloce ska che esalta il lungo solo del piano. Altra cover, inaspettata ed in stile da slow ska, oltre che cantata e non strumentale, la propongono con “Cecilia" di Paul Simon.
Inoltre, tra i pezzi “conosciuti" in “Minor Moods" ci sono la versione aggiornata dello strumentale “Mouse" originariamente scritto nel 1996 da Freddie per l’album dei Toasters “Hard Band For Dead" (Moon Ska) che, grazie al solo di chitarra dell’ammirevole Andy Stack e all’assenza di “overdubing", risulta decisamente migliore dell’originale, oltre all’apprezzabile versione dal vivo (che non c’era in “Live in Europe" [Grover 2000]) dello strumentale “Buttah" scritto dall’originale chitarrista dei NYSKE Devon James, notoriamente lead guitar di ruolo degli Skatalites.
A dimostrazione che Freddie, nel dover trovare sostituti all’originale line up, ha scelto veramente bene, si possono ascoltare anche due notevoli tracce scritte da Peter Truffa (tastiere e piano), la prima è “Zinc" ed è un rocksteady sostenuto in cui un giro di fiati estremamente coinvolgente ed avvolgente lascia spazio a riffini di chitarra per scivolare in un lungo ed affascinante assolo di Freddie e dell’autore del pezzo ed apre l’ascolto dell’album; l’altra è anche uno dei brani migliori del disco, intitolato “Brain Freeze" ed è un potente ska veramente “da antologia".
Tre sono, poi, le tracce scritte dal giovane chitarrista Andy Stack, la latineggiante “Kaného" che è quella meno “ska" del disco ed in cui Freddie si esibisce alla grande al flauto traverso; lo ska notturno dal gusto molto anni ’60 “Sticks" ed il melanconico rocksteady/ragga (“ragga" solo per le ritmiche del bridge) dallo stesso interpretato intitolato “Street of NYC".
L’unica altra canzone di Minor Moods (la terza), poi, la propone lo stesso leader della band con il rocksteady/reggae intitolato “Your Love For Me".
Freddie, inoltre propone due strumentali pienamente ska intitolati “Lullaby of Skaland" e “This I Like", quest’ultimo dedicato proprio a Mr. TBone ed in cui, ovviamente, il primo solo è proprio del trombonista lombardo.
Minor Moods è veramente un viaggio attraverso i vari “moods" dello Ska, rigorosamente con la “S" maiuscola.

Sergio Rallo




 
 
 

New York Ska-Jazz Ensemble - "Properly"  
(CD Singolo - Grover Records - Germania, 2000)


Sono gli eroi dello skajazz, e lo sono del reggae made in USA ma i NYSJE sono, fuor di dubbio e soprattutto, dei veri stacanovisti del palco e, fortuna per noi, del palco europeo.
Quindi, sempre "dal vivo" (tanto, anche in studio registrano "dal vivo") ecco un minisingolo con splendide versioni live di "Properly" (già nell’ultimo CD "Live in Europe" e di cui è stato fatto un video molto carino rintracciabile in SkabadiP) e di un altro brano cantato il cui titolo "Danger In Your Eyes" rivela un’ottima cover dei Paragons.
In mezzo a due reggae sostenuti, uno strumentale di notevole effetto in cui i nostri eroi si divertono, ancora una volta, a giocare con il portentoso ritmo Ska di "JL" (questo è il titolo del brano) sul quale galoppa, eccellente come pochi, il micidiale flauto traverso di Freddy Reiter!
Nota bibliografica: il trombone lo suona Mark Paquin, trombonista di ruolo dei Bim Skala Bim il quale se la cava così egregiamente che non fa sentire la mancanza del bravissimo Faulkner.
Non è consentito rimanerne sprovvisti!

Sergio Rallo




 
 
 

Ngobo Ngobo - "Daily Talk"  
(CD - Grover Records - Germania, 1998)


"Daily Talk" ha cominciato ad attrarre la mia attenzione appena la testina laser del mio lettore ha cominciato a scorrere sulla terza traccia. "Wednesday Man", infatti, è uno Ska-soul di 4 min. ed 8 sec. caratterizzato da un basso pulsante, una sezione fiati in basso registro, una batteria tradizionale, un accompagnamento di cori calzante e, soprattutto, con un testo da 10 con lode.
Ci sono tradizioni e tradizioni, nati nell’aveo dello Ska di tradizione Two Tone, e ben conoscendo lo Ska tradizionale, gli Ngobo Ngobo pagano il loro tributo ai Madness, con "Ghost Train" che, di fatto, è la rivisitazione di uno dei più ballati successi del gruppo londinese, "Night Boat To Cairo". "Stay Away" è un saltellante Ska-rock & roll che scorre veloce come i suoi 2 minuti e qualche secondo di durata.
Rimembranze ritmiche dei Mr. Review, invece, trovo in "Bored Beyond Belief" dove i "Bored" siamo noi della generazione dei Settanta di cui, su una melodia spensierata e solare, Urs Hamaekers (che ha scritto e cantato tutti i brani di Daily Talk) traccia un – vedete voi se condivisibile – schizzo e cogliendo, magari senza accorgersene, un certo "malessere" (?).
"Meet My Magnum" è un classico Ska-swing, cantato dalla tastierista che non mi impressiona particolarmente mentre la traccia successiva, "Evryday man", con il toasting di Dr. Ring Ding, con citazione di Sua Maestà Marley, in stile reggae dub, è un pezzo notevole che, invece, mi impressiona; ottimo "mood" dei cori degli Ngobo Ngobo, ineccepibile la ritmica.
"Kraut Holiday", è il mio brano preferito: il gruppo ha voluto prendere allegramente in giro i tipici turisti "Crucchi" con calzetta bianca, sguaiati e fastidiosi che a chiunque è capitato di incontrare esattamente come si incontrano italiani altrettanto truzzi all’estero e non solo.
Ngobo Ngobo si divertono a rendere in stile rocksteady la mitica Blank Expression degli Specials con tanto di intro dei fiati che "cita" "You Fight Too Much" di Justin Hinds; non c’entra nulla con l’originale se non nel testo, molto bella la ritmica.
I suoni di ‘sto cd, 3° album della band, sono azzeccatissimi, avvicinandosi a quelli che per me sono i "Suoni" della musica Ska: tondeggianti, pieni, a rendere il tutto ancor più rotolante su se stesso, come piace a me.
Infine, m'ha fatto ghignare abbastanza la divertente sfilata dei membri del gruppo che rispondono al perché suonano lo Ska.
Consigliato a chi ha di simili "orgasmi".

Sergio Rallo




 
 
 

Nguru - "Songs From The Boondocks"  
(CD - Leech Records - Svizzera, 2004)


Il precedente lavoro degli Nguru "Timezone II" è diventato l’album ska più venduto in Svizzera e questo loro secondo long playing intitolato "Songs From the Boondocks", e che ho ritenuto fin dal primo ascolto decisamente superiore, potrebbe ottenere ancor maggior successo.
Un successo che alla formazione degli Nguru già sorride atteso che sono stati invitati ad aprire i maggiori festival estivi dell’Estate 2004.
"Songs From The Boondocks" comunque è veramente un disco più che godibile di buon ska-rock non banale e scontato in cui gli Nguru palesano un notevole impegno nella ricerca di un loro sound originale. Riuscendoci, per quel che mi riguarda, pienamente.
L’impegno profuso, infatti, è stato ampiamente ripagato dalla buona riuscita di tracce ska/rock belle come "Bad Mission" o reggae/rock come "The Die Is Cast" ma anche di canzoni particolari come il lento con sola chitarra acustica intitolata "The Last Song" e posizionata nel cd come traccia n.° 5 intensamente interpretata dal lead vocal.
Agli Nguru, poi, piacciono da matti gli inizi tranquilli come in "Hungry Barracuda" che rivela poi un veloce ska, ma anche inizi estremamente rockettari che introducono rocksteady veloci come "Walkin’ On Air".
Un reggae notturno dominato dalla melodica come "Same Destination Same Place" ed uno ska dalle rimembranze Two Tone come "Beyond The Bend" oltre ad indicare quanto ampie siano le fonti di ispirazione del gruppo raggiungono lo scopo di rendere questo nuovo album mai noioso.
Il pizzico di punk rock sparso qua e là nell’album si concentra, infine, nella penultima traccia intitolata "The Wave", l’unica canzone completamente punk rock di Songs from The Boondocks, cd che si conclude con un’altra canzone indicatrice della capacità degli Nguru di miscelare sapientemente ska e rock intitolata "Sorry Mr.".
"Songs From The Gboondocks" è un concentrato di ska e rock vitale e divertente, peccato perderselo.

Sergio Rallo




 
 
 

Nguru - "Timezone II"  
(CD - Leech Records - Svizzera, 2002)


Come in Italia, anche nella vicina Confederazione Elvetica il nuovo Millennio è caratterizzato da uno “sbocciare" di formazioni ska. Ne sono un talentuoso esempio gli Nguru. Nome che ricorda una tribù africana che non si addice un granché allo ska di III generazione suonato dalla band.
Nguru suonano, infatti, uno ska moderno e divertente ben riassunto dalla brillante traccia che apre questo loro Timezone II, dal titolo “The Way It Is" un brano veloce con melodia originale e voci alla ska twotone.
Nguru oltre a suonare ska, ska punk, ska rock propongono anche momenti di grande reggae come “Wake Up" mentre battaglieri risultano con la punkeggiante e veloce “Fight for Your Right" bella melodia anche per questa.
Nguru propongono anche brani più vagamente ispirati dall’Hip Hop come la canzone che dà il titolo al disco o ispirati all’HC come la pestatissima “Coming Home" di cui Nguru propongono anche la versione reggae con ottimi risultati.
I brani che si fanno ascoltare meglio e che mi sono piaciuti maggiormente sono stati “Mr. Cooper", “Harlem Overheard" e la prima traccia “The Way It Is".
Verso la fine del disco trovo, invece, i brani che mi hanno impressionato meno, ovvero il puro HC “Arrogance Coloniale" e il brano intitolato “Ali Shuffle", banalotto e poco incisivo e, in definitiva, in contrasto col resto di Timezone II che si conclude, poi, con una lenta ballata dal titolo “Proud Like a Peacok" che, tristissima, lascia una vaga sensazione negativa alla fine del suo ascolto. E non è una buona cosa.
Decisamente consigliato agli appassionati del nuovo ska!

Sergio Rallo




 
 
 

No Authority - "No Authority"
(CD - Leech Records - Svizzera, 2000)


Giovanissimi e già virtuosi dell’Hard Core a 180 battute al minuto.
Quello dei N. A. è uno Ska Core melodico, come si usa, trasportato dai fiati, sia in piacevoli strumentali come Toast Core, sia in canzoni come My Favour dove risalta la potente e chiara voce del cantante che non storpia pronunce e non gargarizza le note neppure quando urla a tutto decibel come in Archibald’s Law.
I fiati restano onnipresenti e potenti anche nelle tracce più prettamente Punk. Insomma, con un totale di 7 brani tra cui si contraddistinguono Still Remember e In Vitro Veritas i No Authority si presentano come una delle nuove forze della scena Ska Core europea con un’ottima dose di energia vitale quale propulsore.
Astenersi i “No Pogo", non è roba per loro.

Sergio Rallo




 
 
 

Nunc Bibendum Est - "L’Uomo Che Faceva Esplodere i Lampioni"
(Demo CD - Happy Man Records/White And Black - Italia, 2001)


Ska con tendenza alla canzonetta pop è il genere che esprimono i Nunc Bibendum Est (NBE) tra i loro 13 pezzi tra i quali alcuni si aprono in potenti rock/punk.
Un poco di demenziale qui, un po’ di Vallanza là, di idee buone i NBE ne hanno comunque parecchie come “LSD", “John Lennon C’è" o la swingheggiante “Superfigo".
Qualcosa di noiosetto come “Visnashock" o “Max col Sax" c’è pure, come ci sono brani più aggressivi come il trash ska “Bokolika".
Bella “Piangi pure" in cui risalta la squillante voce del cantante e che ricorda certe canzoni anni ‘80 specialmente nel bridge. Strana ed inusuale non solo per il testo è “Abbraccia Lo Sbirro" anche se, nel caso specifico, i NBE sembrano un gruppo Pop e basta.
Con la title track gli NBE si affermano come cultori dello Ska moderno a tutto tondo caratterizzata com’è da giro di fiati e di chitarra di ispirazione HC.
Simile alle altre con “max" nel titolo è la penultima canzone di questo demo “Max in Cina", mentre la cover di “Wish You Where Here" l’avrei lasciata stare.
Vari e particolari NBE vanno in cerca di una loro seria identità.

Sergio Rallo





 
 



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