Skabadip is back

 

Jamaican Liberation Orchestra


Per quasi 2 ore, lo scorso 16 febbraio 2001 al - pienissimo per l’occasione - Bloom di Mezzago, Mr. T. Bone (vero nome Gigi De Gaspari) e la Sua Jamaican Liberation Orchestra hanno deliziato un pubblico caldo e plaudente con sonorità tradizionali di prim’ordine, ritmi al 100% Ska/Rocksteady e Reggae ed un’ottima dose di arrangiamenti tosti e gonfi di jazz.
Se formazioni eccellenti come i New York Ska Jazz Ensamble suonano, appunto, Ska/jazz, e i bravissimi Top Cats inglesi suonano Ska tradizionale, Mr. T. Bone ed il suo gruppo suonano, con sottile distinzione, Ska’n’ Jazz, ovvero, in una sola parola: Skazz, a sottolineare il più profondo legame ed impasto sonoro tra i 2 generi che traspare vivacemente dalla più recente performance sul palco della formazione italiana.
Con una scaletta prevalentemente strumentale, dove classici del Jazz come la splendida “Laura" come tributo al purtroppo recentemente scomparso J.J.Johnson o “Well, You Needn’t" di Monk si contrappongono a creazioni originali frutto della già di tutto rispetto esperienza musicale di Mr. T. Bone, i Jamaican Liberation Orchestra si sono dimostrati pure degli ottimi intrattenitori anche con gradevolissime canzoni, cantate a due voci dallo stesso Mr. T. Bone (la cui pasta vocale pare quella di un cantante di colore) e dal tastierista Gianluca Mancini ed incredibili assoli di tutti i musicisti compreso il contrabbassista che, in un paio di brani molla il contrabbasso e suona la tromba.
A fine concerto, dopo un acclamato bis, il Rallo è andato ad intervistare il Direttore dell’orchestra ed il gruppo di uomini che la compongono per SkabadiP.

 
 


Esordisce, a registratore appena acceso, il contrabbassista e trombettista Giacomo Marsòn con saluti diretti al cibernetico Melazzini:

“Ciao Alesandro! Tutto bene in Germania?" [Alles Gut, danke!]
Mr. T.Bone: Un saluto anche da parte mia!

Bè, che dire? Complimenti, un ottimo concerto, un ottimo spettacolo ancora più grande se penso alle formazioni di tutto rispetto che ho avuto occasione di vedere recentemente qui a Milano (quelle sopra citate, i Blue Beaters ed i tedeschi Court Jester’s Crew)" e rispetto alle quali vi trovo ancora migliori.

Grazie!


Innanzitutto vorrei sapere come è nata la scelta del nome, Jamaican Liberation Orchestra

Mi fa piacere che tu me lo chieda, il nome è legato alla famosa big band jazz Liberation Music Orchestra diretta tra gli altri da Carla Blay ed dal noto contrabbassista Charly Eden

Me la collochi temporalmente questa Liberation Music Orchestra?

Si, dagli anni ’70 ad oggi

…mentre Jamaican è, ovviamente, per il ritmino…

Si, nelle mie intenzioni la mia formazione vorrebbe essere, con il dovuto rispetto, la Liberation Orchestra in stile giamaicano


E tu, non sei certo un verginello dello Ska, vero?

Sì, mi sono avvicinato allo Ska nel 1991 collaborando con i Casinò Royale che, però, lì ebbero la loro svolta dura di Dynamaita, sucessivamente entrai nei Vallanzaska coi quali ho suonato dal 1992 al 1999, smazzandomi un numero imprecisato di concerti ovunque in Italia e registrando 2 cd che hanno avuto un buon successo di vendite (“Otto etti di ottagoni netti" ed il brillante “Cheope").
Dopodiché, anche a seguito delle mie sporadiche, divertentissime, collaborazioni live con gli Smarts e all’approfondimento delle mie conoscenze sulla musica Ska grazie al “Profeta" (qui l’intervistatore arrossisce)…" viene interrotto dal Marsòn.
Marsòn: (già fondatore e trombettista degli Smarts):la svolta fu Skapodanno ’98, qui al Bloom.
Mr. T.Bone: Si, Rallo mi ha fatto conoscere Ska rocksteady e roots ed io sono letteralmente impazzito per questa musica".


Questo, a mio parere, perché fondamentalmente sei un musicista sensibile ed hai apprezzato nella maniera migliore i bravissimi strumentisti giamaicani appassionandoti al loro lavoro.

È vero, mi sono appassionato agli Skatalites, a Marley ed i Wailers del periodo Ska, come a Baba Brooks, Roland Alphonso, Tommy Mc.Cook, Don Drummond..

Insomma, i veri "classici" del nostro genere i quali, poi, erano tutti appassionati musicisti jazz l’altra tua importantissima esperienza..

Si, gli sviluppi sono stati poi nel 1999 quando è nata la Jamaican Liberation Orchestra, al tempo con un impianto molto più Jazz che Ska trattandosi di un quintetto, comprendente già Valentino Finoli, oggi importantissimo ed insostituibile "spalla", nel migliore senso del termine, sia sul palco che fuori...


Dal ’99 ad oggi, nonostante non sia passato un enorme lasso di tempo, la formazione è cambiata parecchio ed anche dall’ultima volta che avete suonato proprio qui come gruppo spalla dei New York Ska Jazz Ensamble ( che ho visto venirsi a complimentare dicendoti che eravate stati il migliore gruppo spalla di tutti i tour fatti in Europa ), la formazione è decisamente mutata.

È vero, gli unici fissi dall'inizio, appunto, siamo io ed il maestro Finoli, sono cambiati parecchi musicisti, ma per me, la svolta, sia nella mia personale carriera, sia con questa mia formazione, è stata il 9 gennaio del 1999, quando suonai per la prima volta live con questo gruppo come spalla di Giuliano Palma & the Blue Beaters al Babylonia di Biella".


Che è stata un’occasione gradevole…

In quell’occasione mi incontrai con i vecchi Casinò, loro cercavano un trombonista e così è nata la collaborazione con i Blue Beaters e, conseguentemente, con gli Africa Unite e con entrambe queste formazioni ho registrato gli ultimi loro CD e suonato nei relativi tours".

Per onestà, data la solita tua modestia, devo aggiungere, per i lettori di SkabadiP, che sia Giuliano Palma che Bunna ti hanno voluto nei loro gruppi perché suoni veramente bene il tuo strumento e non certo perché hai la faccia simpatica!

Beh, gli è piaciuto come suono, ci siamo trovati bene insieme e da lì è cominciata questa splendida avventura che continua e che credo continuerà a lungo.


Ah, già, sfatiamo qui, subito e per sempre, l’aneddoto legato a varie locandine dei concerti della tua Orchestra che ti spacciano, ora come ex dei Blue Beaters, ora come ex degli Africa Unite: Gigi, “Mr. T. Bone" De GaspAri (anche su quest’ultima “A" ci sono errori) è felice membro delle due Top formazioni del Reggae and Ska italiano e, trovandocisi a pienissimo suo agio, sia musicalmente che umanamente, non ha la benché minima intenzione di abbandonarle, chiaro?

Chiaramente i notevoli impegni dal vivo con Africa e Blue Beaters mi hanno tolto tempo per sviluppare la mia J.L.O. ma ora sono riuscito ad incastrare nel mio calendario un buona quindicina di date che troverete, ovviamente, nelle date di SkabadiP."

Parliamo un pochetto dei musicisti impegnati nel progetto J.L.O.

Sì, certo, la formazione è composta dal bravissimo Maestro Valentino Finoli (Smarts, Franziska, varie formazioni Jazz del Milanese) al sax tenore; al contrabbasso questa sera c’era Giacomo Marsòn, dei cui trascorsi Ska s’è già detto, anche il batterista, Lorenzo Ottanà proviene dagli Smarts; alla chitarra c’è Massimo Dallomo, bravissimo chitarrista jazz e, non ultimo, Gianluca Mancini, ex Vallanzaska che duetta con me nei cantati e suona tastiera e piano."


A proposito, anch’io ti ho conosciuto come strumentista e ti scopro, anche, bravissimo cantante!

Bravissimo direi di no, improvvisato sì, facciamo cose semplici ma che sono contento di vedere che piacciono ed alcune delle quali sono poi legale ad una nostra collaborazione per la colonna sonora del film di Luciana Litizzetto dal titolo Ravanello Pallido e l’80% della colonna sonora sarà di questo gruppo, il film uscirà probabilmente a settembre e verrà fatto pure un CD, si prospetta come il primo film in italiano con una colonna sonora prevalentemente Ska e Reggae!

Il cd della colonna sonora, quindi, sarà anche il vostro debutto discografico.

Si, così sarà.

Ed un vostro album, la vostra personale opera quando la tirerete fuori?

L’idea sarebbe che quando avremo finito il nostro breve tour ci troveremo in una “2giorni" per registrare alla maniera jazz, in presa diretta, quello che sarà il nostro album di debutto e che conto di distribuire fuori dal circuito commerciale verso settembre ed ottobre per fare poi un vero supertour di promozione.


Non pensi che possano nascere contrasti tra la tua formazione e quelle famosissime alle quali già appartieni?

No, assolutamente, perché facciamo comunque musica diversa, generi diversi, anche nella ricerca del sound siamo diversi; Mr. T. Bone & His Jamaican Liberation Orchestra nasce come gruppo prevalentemente strumentale, sulla falsariga degli amici N.S.J.E. o di un’altra formazione che apprezzo molto come i Jazz Jamaica inglesi; i Blue Beaters e gli Africa Unite sono, invece, formazioni che prediligono il cantato e che si fondano oltre che su ottimi musicisti prevalentemente sulle voci dei bravissimi Giuliano e Bunna".


Bene, per quello che dicevi a proposito del futuro disco della tua Orchestra, seguirai le orme dei Blue Beaters, intendo dire con la distribuzione via internet?

Sì, senza la pretesa di raggiungere le cifre del gruppo di Giuliano (10.000 e passa copie vendute) ed imitando in questo anche Mad Professor che ha alle spalle una lunga carriera di autoproduttore/distributore e con l’appoggio anche di Alessandro di SkabadiP che mi ha messo in contatto con la Grover dove paiono interessati al mio gruppo, l’intenzione sarebbe quella.

Gigi, vuoi lasciare un saluto al pubblico di SkabadiP?

Sì, certo, faccio un saluto a tutti quelli che sono venuti già ai nostri concerti e a quelli che saranno arrivati a leggere fin qui, dandogli appuntamento ad uno dei prossimi live di Mr. T. Bone & His Jamaican Liberation Orchestra.




 

Sito Internet: www.mrtbone.com

16 Febbraio 2001

a cura di Sergio Rallo - foto di Antonio Crovetti





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