Skabadip is back

 

Jamaican Liberation Orchestra


Ad un anno dalla prima intervista, il profeta ritorna sul luogo del delitto e parla con Mr. T Bone circa l'uscita del primo disco dei suoi Jamaican Liberation Orchestra. E SkabadiP ha dato un contributo al disco anche prestando Sergio come "Toaster" nell'introduzione e Antonio come fotograto per la copertina!

 
 


Allora, Gigi - o preferisci che ti chiami Mr. T Bone? - veramente il tuo disco di debutto è “That’s It", cioè, tradotto “Tutto qua"?

Si,that's it! nel senso più drastico del termine..."questo è quanto!", senza tante spiegazioni....come disse qualcuno più saggio di me "..non esistono generi e catalogazioni,esiste solo la buona e la cattiva musica..." (Dizzy Gillespie)

Mi sbaglio se dico che l’intenzione di registrare un Tuo personale disco ska/jazz risale allo stesso momento in cui hai deciso di dar vita al progetto Jamaican Liberation Orchestra? E, quindi, che hai praticamente lavorato a “That’s It" per più di un anno?

Forse anche di più,il progetto è nato tre anni fà con un concerto da "spalla" ai Bluebeaters il 9/1/1999 al Babylonia, dopodichè io ho iniziato a suonare con questi ultimi a tempo pieno e quindi i JLO sono stati per un pò in freezer...l'idea del disco c'era da un pezzo ma per fare un disco ci vogliono brani interessanti, soldi, tempo e tante, tante energie..tra l'altro prima di questo,che è il nostro vero debutto su disco,abbiamo registrato nel marzo 2001 sette brani da me scritti appositamente per il film di Luciana Littizzetto "Ravanello Pallido" che è stato nelle sale tra settembre e dicembre riscuotendo un buon successo di pubblico.

Nonostante gli impegni con Africa Unite e BlueBeaters sei riuscito a fare anche un bel tour con i JLO oltre che fare prove, scrivere gli spartiti e, non ultimo, le parole delle canzoni etc…e’ così vitale e frenetica la tua passione per la musica Ska? Quali sono state le date più belle nel tour con i JLO?

In verità lo Ska centra...ma fino a un certo punto,la mia è pura passione per questa vita,ho la fortuna di fare il lavoro più bello del mondo e di poter scrivere e suonare la mia musica,cosa potrei chidere di più?
Nel 2001 abbiamo fatto circa 25 concerti,dire il più bello o il più brutto non si riesce però certo non dimenticheremo i 1.300 che c'erano alla nostra "prima" casalinga a Milano...e credo che loro non si dimenticheranno di quel freddo maledetto...


E’ proprio uno sbattimento portarsi un contrabbasso in tour?

Si,difatti noi adesso abbiamo risolto con un contrabbasso elettrico fatto su misura per il nostro nuovo contrabbassista,tra l'altro sponsorizzato da Jaracanda (www.jacaranda.it) è più piccolo e molto meglio anche dal punto di vista sonoro.

Cosa ami di più, il lavoro certosino in studio di registrazione o l’emozione del pubblico che balla e canta la tua musica?

Sono due cose estremamente diverse,come dicevo prima io amo scrivere e arrangiare musica,è una fase molto intensa ma anche molto intima,suonare dal vivo invece è come buttarsi con il paracadute...tante emozioni tutte insieme, è il momento dove tu provi a trasmettere a chi ti sta davanti le tue sensazioni e quando questo avviene allora nasce la magia.


Dai un aggettivo ad ogni strumento che si sente suonare in That’s It, compreso il clarinetto basso (!) di Libertango.

Proprio di quella parte ne vado molto fiero,sono riuscito a portare mio fratello Paolo in studio a registrare questo tema che lui porta in giro per il mondo con il suo quartetto di musica contemporanea e che noi abbiamo un pò trasformato,poi che dire Parpaglione e il suo sax non hanno certo bisogno di presentazione....la reincarnazione di "Rolando Alphonso",idem per il basso di Cato Senatore il groove in carne ed ossa,il contrabasso e la tromba di Giacomone Marson che più roots non si poteva, Valentino Finoli con il suo sax ruvido e vibrante, Massimo Dall'Omo la chitarra più mordida e calda che ci sia, la batteria di "Lollo" Ottanà cool e coinvolgente, la voce calda e suadente di Alessandra Circelli, il perfetto stile del piano di Giangia "man" Mancini e per finire l'introduzione di Sergio "the profet" Rallo...inna original style!!

Dai un aggettivo ad ogni musicista dei JLO, per qualità umane o musicali o sessuali...

Difficile...ti dico che in tre anni ho selezionato moltissimi musicisti e i "superstiti" sono sicuramente quelli che cercavo,poi si sà la vita è strana,nulla è per sempre (tranne i diamanti e il mutuo).

Parlami di come nasce uno strumentale bello come September, degno di formazioni come Skaflames, NYSJE, TSPO e Jazz Jamaica il cui livello sembrava irraggiungibile da parte di una formazione italiana.

Prima di tutto grazie. Per me è una grande gioia sentire che questo pezzo emoziona anche altre persone oltre a me, quando lo scritto, undici anni fà,e ra per me un momento molto difficile,da allora non l'ho mai suonata o arrangiata fino ad oggi, e quindi poter dividere con altri quelle emozioni è una bella sensazione.


Quali gruppi ti hanno ispirato i tuoi brani più swingheggianti come Everywhere e My Darling?

Sicuramente i grandi dello swing, da Luois Prima a Buscaglione e le grandi big band degli anni '60 che accompagnavano i grandi come Nat King Cole e "The voice" il grande Frank Sinatra.

Quante persone hanno collaborato alla nascita di That’s it?

Direttamente e indirettamente tantissime...impossibile elencarli adesso però li ringrazio tutti.

Alle ultime prove cui ho assistito hai “provato" (tra virgolette perché in realtà i JLO le hanno suonate immediatamente meglio degli originali) cover di gruppi moderni come Slackers e David Hillyard Seven, vai in controtendenza rispetto alla maggior parte dei gruppi europei intenti a sfornare cover sempre più ricercate tra le migliaia di ottimi brani giamaicani di secondo piano, me ne vuoi parlare di una simile scelta?

Guarda,non è stata una vera e propria scelta strategica,io amo molto,oltre ai vecchi pezzi tradizionali,i nuovi gruppi di talento e in particolare Slackers e Hepcat che trovo semplicemente geniali,così suoneremo qualche loro pezzo ai nostri concerti.


Non credi che lo Ska stia diventando sempre più di settore? Nel senso che solo le sette Ska lo ascoltano? Scherzo, nel senso che, nonostante si sentano sempre di più musichette skancheggianti e reggheggianti in tv, per le pubblicità, nelle trasmissioni etc. il fenomeno continua e rimanere veramente, testardamente underground?

Credo che sia buono questo,perchè in questo contesto il pubblico è più attento, e chi suona è più spronato a sfornare cose di qualità perche se non hai i mezzi economici per essere ovunque è l'unico modo per cercare di emergere.

Cosa mi dici dello Ska degli Specials, dei Madness dei Beat, dei Selecter e dei Bad Manners, da quello ska non riesci proprio a trarre ispirazione?

Chi può dirlo,per ora no ho trovato ispirazione...è uno stile milto lontano da me.

Uno dei brani maggiormente roots è lo strumentale Ska "The Lonesome Road", più original di così c’è solo Confucius di Don Drummond e gli Skatalites!

Se permetti è molto più di roots,è stato scritto nel 1913 a New Orleans e faceva parte del repertori delle "walking band"...allora Don Drummond (con tutto il massimo rispetto parlando) ancora doveva nascere...


Speri di aver trovato la formazione definitiva per i JLO?

Penso di si, però appunto come dicevo prima,nulla è per sempre...

Che strumento non suonerà mai nei JLO?

Nessuno così sui due piedi,non voglio escludere nulla.

Visto che pochi si sono accorti che se n’è andato e che è senza dubbio tra i maggiori ispiratori della tua perizia col trombone, sei in grado di dare due coordinate storico musicali del leggendario JJ Johnson a chi ci legge?

In due parole:J.J.Jhonson è stato per il jazz quello che è stato e tuttora è Michael Jordan per il basket...un talento mostruoso che ha influenzato chiunque abbia avicinato le labbra ad un trombone.

Come nasce un assolo di trombone?

Nasce dall'atmosfera del pezzo,da come sto io e da quello che voglio trasmettere.


Cosa ti aspetti da “That’s It’?

Non mi aspetto nulla da un disco perchè quello che è fatto è fatto,spero di riuscire sempre a fare cose interessanti...

Per un prossimo disco, con chi ti piacerebbe collaborare (italiano e non?)

Beh sarebbero molti ma credo che farò in tempo a collaborare con tutti nei miei prossimi 200 dischi...

Minchia, Gigi, gnafacciochiù!
Grazie, Gigi, per il tempo che ci hai dedicato, non resta che dare l’appuntamento a tutti gli SkabadiPpers per il 22 febbraio al Live Club di Trezzo per il concerto di presentazione del primo disco di Mr. T. Bone and his Jamaican Liberation Orchestra!





 

Sito Internet: www.mrtbone.com

Febbraio 2001

a cura di Sergio Rallo - foto di Antonio Crovetti





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